La creatività è una competenza trasversale ancora troppo poco considerata nella organizzazione della nostra società, nell’educazione, nella cura, nel lavoro e in ultima analisi nella tutela della salute globale. Questo malgrado il suo valore sia stato riconosciuto da moltissimi autori, (solo per citarne alcuni: Guilford 1950; Amabile, 1989; Robinson, 2001; Sawyer, 2006; Vygotsky, 2004) e anche l’Unione europea nella sua Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente (2006) faccia riferimento alle competenze “sotto forma di conoscenza, abilità e attitudini adeguate al contesto”, come forme “essenziali per ogni individuo in una società basata sulla conoscenza”. La complessità del mondo e della vita, oggi sempre più al centro della riflessione scientifica – con la fisica e la biologia dei sistemi complessi- e socioantropologica – con lo studio delle dinamiche di crisi e l’applicazione delle teorie del caos alle dinamiche geosociopolitiche e sanitarie- richiede sempre più lo sviluppo di un pensiero che non scaturisca dalla sola razionalità, evidentemente troppo riduttiva e incapace di abbracciare la complessità globale in cui siamo costantemente immersi.
Il pensiero creativo è dunque una competenza trasversale che può essere applicata in tutti i settori dell’attività umana e presuppone l’armonizzazione tra intuizione, logica e gestione delle emozioni. Si tratta di un pensiero definito anche divergente o integrale proprio per sottolinearne la diversa natura rispetto ai processi puramente logicodeduttivi e lineari. Questa competenza appare oggi la più adatta ad interpretare le dinamiche dei sistemi complessi nei quali ci troviamo a vivere e offrire soluzioni evolutive alle situazioni di empasse e di crisi della postmodernità. È possibile apprendere le strategie del pensiero divergente e sviluppare la creatività grazie alla stimolazione della neuroplasticità cerebrale e dell’intelligenza emotiva. Il corso offre la trattazione delle basi neurofisiologiche del pensiero creativo, l’esplorazione delle dimensioni che lo compongono, dei filtri e delle barriere che lo impediscono, sino alle possibili strade per il suo sviluppo e la sua implementazione nei processi di pensiero e nel problem solving, sia in termini di crescita personale che negli ambiti della relazione d’aiuto, della educazione, della formazione e della gestione delle risorse umane.