Le emozioni sono al crocevia dei saperi quanto dei misteri della vita. Dalla cosiddetta emotion revolution in poi, le emozioni hanno assunto un ruolo centrale non solo nella dimensione umanistica della cultura ma anche nella scienza, trasformando il paradigma della medicina, della psicoterapia, delle relazioni di aiuto. Per un professionista oggi aggiornarsi costantemente sugli orizzonti delle Neuroscienze affettive, sulla intelligenza emotiva, sulle frontiere della ricerca sulla coscienza, oltre ad essere profondamente affascinante, è irrinunciabile. Le Neuroscienze si presentano oggi come discipline trasversali a molti ambiti, in grado sempre più di spiegare cosa sottende davvero i comportamenti, le decisioni e la regolazione non solo dell’uomo, ma dei sistemi viventi. I corsi dell’Accademia offrono aggiornamento e approfondimenti tematici nell’area delle Neuroscienze delle emozioni e della coscienza, con la docenza di chi in prima persona ha contribuito a questa emotion revolution, la vive, ne segue l’evoluzione, la applica nella pratica.
Intelligenza emotiva e formazione
L’intelligenza emotiva è la grande risposta alle criticità della vita: dalle relazioni affettive al successo lavorativo, dalla gestione dei conflitti al team building.
Intelligenza emotiva e comunicazione sono strettamente correlate e conoscere e saper gestire il proprio profilo emotivo comportamentale come quello degli altri e dei gruppi significa fare la differenza nella costruzione di un mondo empatico, di un campo sicuro, di un terreno di crescita. Nella famiglia, nella scuola, nelle istituzioni, nelle aziende, persino nei tribunali. Verso un mondo di pace, dove l’intelligenza è al servizio di ciò che accomuna e non di ciò che divide.
Neuroplasticità e frontiere delle Neuroscienze
La neuroplasticità è la grande scoperta in fatto di potenziali di sviluppo neurale ed è ancora tutta da scoprire. Le reti neurali sottendono i processi della memoria e dell’apprendimento come anche la strutturazione dei copioni emotivi. Il sistema nervoso è plastico e può rigenerare o vicariare networks neurali in una danza tra genetica, chimica e ambiente.
Il connettoma, l’insieme delle reti neurali di un individuo, è una identità in divenire, sin dal tempo della gestazione e risente delle vicende dell’attaccamento e delle stimolazioni della sensorialità per tutta la vita, offrendo un potenziale trasformativo ancora in buona parte ignoto.
La ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale si embrica con gli studi sulla neuroplasticità offrendo grandi scorci di sinergiche interazioni e aprendo inevitabili dilemmi bioetici. L’ibridazione uomo macchina sarà una delle sfide del prossimo futuro in molti livelli della società, nella scuola, nelle aziende. È necessario preparare i professionisti del futuro alla gestione di questa affascinante complessità affinchè diventi occasione di evoluzione etica e benefica.
Eutonologia e PNEI
Eutonologia è un termine coniato da Henri Laborit per intendere lo studio dei processi dinamici di mantenimento e ripristino dell’omeostasi, e di risposta allo stress.
Le neuroscienze appaiono come un filone trasversale alla biodinamica dei sistemi complessi del vivente, che permette di avere una visione globale della relazione tra biografia e biologia, nel gioco circolare di interdipendenza tra psiche, affetti, sistema nervoso, endocrino e immunitario.
La promozione della salute di individui e comunità passa attraverso buone pratiche di prevenzione e trattamento dello stress, facilitazione di stili di vita improntati al ben-essere e cura della complessità e multidimensionalità del sistema psicosomatico.
Neuroestetica e stati modificati di coscienza
Le frontiere della ricerca neuroscientifica sulla coscienza, sulla sensorialità e sugli orizzonti di sviluppo e cura che ne scaturiscono, hanno riaperto la strada allo studio del potere che stati di coscienza modificati, ben noti e praticati da secoli, come l’estasi, la meditazione, la trance, possono avere su malattie neurodegenerative, alterazioni psichiche croniche, dipendenze e forse persino patologie oncologiche, ma anche ben-essere, concentrazione, memoria e apprendimento.Tornano così alla ribalta i grandi temi del potere della bellezza, del suo ruolo terapeutico ed evolutivo, che migrano dai territori artistici e letterari, dal mito della Grecia classica, al sapere rinascimentale, alle pratiche sciamaniche e alla psicologia psichedelica, sino alla più avanzata ricerca neuroscientifica.